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Cos’è e come entrare nel Metaverso

Era il 1992 quando per la prima volta si è sentito parlare di Metaverso e lo si faceva in un romanzo cyberpunk dello scrittore Neal Stephenson chiamato Snow Crash. Con questo termine, Stephenson si riferisce a un ulteriore passo avanti nel concetto di un Internet che all’epoca stava vedendo la luce. In questo mondo virtuale e tridimensionale le persone possono muoversi, interagire e condividere momenti attraverso i propri avatar personalizzati. Quanto di questo concetto abbiamo fatto nostro quando, alla fine del 2021, Facebook ha annunciato il cambio di nome in Meta e ha dichiarato al mondo i suoi intenti futuri?

Cos’è il Metaverso?

Il Metaverso è un universo digitale frutto dell’interazione di diversi elementi, specialmente la realtà virtuale e aumentata. All’interno del Metaverso le persone accedono con un visore e possono creare il proprio avatar, più o meno realistico, incontrare altri utenti, creare e visitare eventi.

Il Metaverso è composto da dati e informazioni e similmente al nostro universo si basa su una componente spazio-temporale. Si tratta di una struttura che si sviluppa nelle dimensioni a noi conosciute, basata e alimentata dalle reti globali del pianeta.

Oggi è una delle più importanti scommesse del mondo tech degli ultimi anni e da quando Meta (prima Facebook) ha annunciato di voler puntare molto su questo concetto, competitor come Amazon e Google sono corse al riparo con strategie non dissimili.

Come entrare nel Metaverso

A differenza di quanto si possa pensare, per entrare nel Metaverso non è necessario possedere un visore VR, anche se è consigliato per una maggiore immersività, ma basta solo una connessione Internet.

A questo punto sarà necessario creare un account su una delle principali piattaforme costruite attraverso la personale idea di metaverso. In base al tipo di piattaforma in cui decideremo di iscriverci e quindi vivere l’esperienza, le regole sono assai variabili.

1. Decentraland

Progetto argentino che ha visto la luce nel 2017, inizialmente prevedeva la vendita di terreni. Si tratta di una piattaforma decentralizzata basata su blockchain Ethereum che permette agli utenti di dare vita a un mondo digitale che gli iscritti possono visitare e vivere.
Per entrare basterebbe una mail, ma è fortemente consigliata la creazione di un wallet su Metamask. Una volta creato, si passerà al vero e proprio avatar virtuale, compreso di conformazione fisica, abbigliamento e accessori. La maggior parte degli elementi sono gratuiti, mentre altri possono essere acquistati all’interno della piattaforma attraverso il proprio portafoglio virtuale.

La transazione di terreni, oggetti e giochi si basa sulla valuta $MANA, la vera e propria moneta di Decentraland che può essere acquistata sulle principali piattaforme o ancora attraverso i propri Ethereum.
A oggi il valore di un $MANA si aggira intorno ai 60 centesimi.

Clicca qui per leggere il white paper di Decentraland

2. The sandbox

Progetto che prende il nome da un omonimo gioco del 2012 in pixel art bidimensionale, oggi è uno dei progetti per il Metaverso più apprezzati e conosciuti, benché ancora in fase Alpha.
Come afferma il nome del progetto stesso, The sandbox è una sabbionaia, un contenitore dove gli utenti sono liberi di creare, interagire e sperimentare con la creazione di oggetti e giochi in un vero e proprio ecosistema.
Per entrare è necessario che l’utente si iscriva a uno dei principali wallet (Metamask, Bitski e Venly) per poter prendere parte all’economia del gioco. Fatto ciò, l’iscritto potrà creare il proprio avatar e interagire con giochi ed esperienze già esistenti.

L’economia di The sandbox si basa su due elementi scarsi: i terreni e la valuta.
Il metaverso di The sandbox è composto da 166.464 LAND, ossia appezzamenti di terreno composti da cubi tridimensionali. Se quando è stata lanciata la piattaforma bastavano poco meno di 50$ per aggiudicarsi un LAND, oggi ne servono 30.000.
La valuta di The sandbox è la $SAND, la crypto nativa dell’universo di gioco, che oggi si aggira intorno al valore di 1 euro.

Clicca qui per leggere il white paper di The sandbox

3. Stageverse

Si tratta di una delle più recenti esperienze di Metaverso e ha debuttato con il concerto dei Muse, gratuito per un periodo limitato, che l’ha resa celebre. A differenza di altri Metaversi, Stageverse è infatti specializzato in eventi live e concerti e non è necessariamente una realtà solo accessibile tramite VR, ma anche smartphone e PC.
Trattandosi di una realtà ancora giovane, le opzioni disponibili non sono ancora moltissime. Basti pensare, leggendo la roadmap, che non esiste ancora un vero e proprio tool per la personalizzazione dell’avatar o un vero e proprio mercato.

Clicca qui per leggere i documenti relativi a Stageverse

Metaverso e Facebook

Tra tutti, il Metaverso di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, è il progetto più conosciuto e su cui gli investitori stanno puntando di più al momento. Basti pensare all’enorme risalto che ottenne l’idea stessa di realtà virtuale alternativa quando, a fine 2021, l’imprenditore di Menlo Park decise di cambiare il nome della propria azienda da Facebook Inc. a Meta.
Attualmente, nonostante l’enorme attenzione che ha suscitato e continua a suscitare, il Metaverso di Zuckerberg è ancora in fase di sviluppo.

Per entrarci è necessario un account Facebook e un visore di realtà aumentata VR Quest 2 sviluppato da Oculus, sempre di proprietà Meta. Tuttavia è da tenere bene a mente che l’applicazione Horizon Worlds, punto di partenza per la strategia della compagnia, non è accessibile in tutti i Paesi del mondo.
Siamo ancora quindi nelle prime fasi del progetto, ma visto l’investimento economico e i suoi finanziatori, il suo lancio globale non dovrebbe essere lontano.

Metaverso: i suoi problemi

Per concludere questa disamina dei portali di accesso al Metaverso, non possiamo non citare alcuni punti critici di questo interessante progetto.
Si rincorrono proprio in questi mesi notizie di molestie e comportamenti scorretti da parte di alcuni utenti del Metaverso i quali, sentendosi protetti dal loro avatar virtuale, sono sconfinati in comportamenti illegali nella realtà.
Alla luce di ciò, verrebbe da chiedersi chi gestirà questa piattaforma. Una soluzione potrebbe essere quella di affidare la gestione a una società senza scopo di lucro, ma anche in questo caso quale sarà la legge vigente nel Metaverso, chi la sceglierà e a chi sarà affidato il compito di farla rispettare?
Ultimo, ma non per importanza, la gestione della privacy e di tutti quei dati sensibili che hanno più volte minato la credibilità della piattaforma Meta.

 

 

 

 

 

 

 

 

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