Close

Intelligenza artificiale: cos’è e le sue applicazioni

Negli ultimi mesi abbiamo visto un dilagare costante di immagini, riprese anche da testate nostrane come Il Post, di paesaggi montani, mondi fantastici o personaggi più o meno esistenti in contesti ben diversi da quelli in cui lo conosciamo. Ecco quindi comparire una stanza che non esiste nella realtà ma è frutto di milioni di dati processati in quei pochi millesimi di secondo. Responsabile è il bot che prende il nome dal famoso pittore surrealista Salvador Dalì e il robot (non a caso) della Pixar Wall-E. Questo non è che il primo di numerosi esempi e applicazioni che si possono trovare nell’intelligenza artificiale, una branca che, ormai matura, è pronta per rivolgersi al mondo. Il compito di questo articolo è dare una panoramica rispetto a questa tematica e portare le possibili applicazioni, in modo tale da non trovarci impreparati quando diventeranno di uso comune.

Intelligenza artificiale: cos’è

Potremmo definire l’intelligenza artificiale (o AI, artificial intelligence) come l’abilità di un sistema tecnologico che consente alle macchine di percepire, comprendere, agire e apprendere con livelli di intelligenza simili a quelli umani. 

Data questa definizione così ampia, è facile immaginare le varie sfumature che può avere. Guardando al settore informatico, si parla di AI come la disciplina che si occupa di realizzare macchine in grado di “agire” senza bisogno dell’input umano per compiere azioni più o meno basilari.

Tipologie di intelligenza artificiale

La distinzione tra le varie tipologie di intelligenza artificiale avviene in base alla loro capacità di imitare le caratteristiche umane, la tecnologia usata per raggiungere tale scopo, le loro applicazioni nel mondo reale e la teoria della mente. In generale, ne vengono considerate tre.

Intelligenza artificiale stretta

Detta ANI, possiede una gamma ristretta di abilità. Si tratta dell’unico tipo di AI che l’uomo ha realizzato con successo fino ad oggi. L’ANI è progettata a partire da obiettivi a cui arriverà attraverso specifiche operazioni. Deriva dall’uso dell’elaborazione del linguaggio naturale (PNL) per eseguire attività. Comprendendo il parlato e il testo in linguaggio naturale, l’IA è programmata per interagire con gli esseri umani in modo naturale e personalizzato. Uno degli esempi più famosi è il ChatBot in uso da parte di molte aziende.

Intelligenza generale artificiale

Detta AGI o IA forte, possiede delle capacità pari a quelle umane. È una tecnologia progettata per imitare l’intelligenza e i comportamenti dell’essere umano, con la capacità di apprendere e applicare le sue doti cognitive per risolvere non un ristretto gruppo ma qualsiasi problema le venga messo davanti. 

Utilizza inoltre un framework di intelligenza artificiale della teoria della mente, cioè la capacità di discernere bisogni, emozioni, credenze e processi di pensiero dell’intelligenza umana e non solo.

Nonostante gli sforzi e i notevoli passi avanti fatti, ad oggi gli studiosi dell’IA non hanno ancora raggiunto la creazione di una IA forte.

Superintelligenza artificiale

Detta ASI, possiede capacità superiori all’essere umano. È l’ipotetica IA che non si limita a imitare o comprendere l’intelligenza e il comportamento umano, ma se ne serve per superare le sue capacità intellettive.

Nasce per l’esigenza di avere una memoria maggiore dell’uomo e una capacità più rapida di elaborare e analizzare dati e stimoli. Di conseguenza, le capacità decisionali della ASI e di risoluzione dei problemi sarebbero in definitiva migliori di quelle degli esseri umani.

Esempi di intelligenza artificiale

Le intelligenze artificiali odierne sono per la maggior parte software di apprendimento automatico e avanzato con algoritmi comportamentali estesi in grado di adattarsi alle nostre preferenze e antipatie. Ecco tre esempi delle più popolari intelligenze artificiali che vengono utilizzate oggi.

1. Siri

Chiunque conosce l’assistente personale di Apple. Inizialmente installato sugli iPhone, è stato successivamente implementato anche su iPad e su qualsiasi altro dispositivo iOS. Ci aiuta a trovare informazioni, indicazioni, inviare messaggi e aggiunge eventi ai nostri calendari. Siri apprende automaticamente sulla base delle nostre interazioni e ciò le permette di diventare più “intelligente”.

2. Uber

Nel 2016 Uber ha iniziato ad utilizzare l’AI in maniera intensiva per moltissimi aspetti tra i quali: prevedere in maniera accurata le abitudini di viaggio degli utenti, migliorare le sue mappe virtuali e creare algoritmi per i suoi veicoli a guida autonoma. Si è inoltre concentrata su sistemi in grado di verificare “autonomamente” l’identità degli autisti Uber con lo scopo di migliorare la sicurezza garantita agli utenti del servizio.

3. Tesla

È il sogno di ogni automobilista proiettato nel futuro. La qualità costruttiva di Tesla non può essere definita tra le migliori, pur appartenendo a una fascia altissima. Non solo Tesla ha sviluppato un’automobile completamente elettrica con prestazioni altissime, ma anche e soprattutto un software di guida autonoma con capacità predittive e di apprendimento. La forza sta nella capacità di “imparare” a guidare sempre meglio e trasmettere le informazioni aggiornate a tutti i veicoli.

Il futuro dell’intelligenza artificiale

OpenAI, famosa per GPT e la Dall-e di cui abbiamo parlato all’inizio di questo articolo, ha rilasciato da poco la più avanzata versione di un chatbot: ChatGPT. Rispetto al passato questa nuova intelligenza artificiale offre la possibilità di intrattenere conversazioni complesse, comporre canzoni, scrivere codice.

Sono in molti a temere che ChatGPT e i vari proseliti che faranno la loro comparsa nei prossimi anni e decenni possa sostituire uno dei pochi lavori che a oggi è rimasto lontano dal mondo delle macchine, cioè quello della creatività. Restano però evidente dei limiti: ChatGPT non dà soluzioni sempre corrette, non è quindi ancora adatto a ricoprire, per esempio, il ruolo di giornalista.

Certo è che più l’intelligenza artificiale si spinge verso il raggiungimento della tipologia che abbiamo definito ASI, tanto più saranno messe in discussioni regole che ci accompagnano da millenni. Tra queste, il ruolo del lavoro nella creazione dell’identità di un individuo.

 

 

 

Post a Comment