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Oneness: la storia dell’universo in 15 minuti.

Un viaggio nel cosmo tra realtà virtuale ed animazione particellare.

Un team di studenti coreani del Seoul Institute of the Arts, composto da quattro esperti di digital art e uno esperto di musica, hanno dato vita al progetto Oneness. Il progetto è stato presentato al planetario del Gwacheon National Science Museum in Corea del Sud, e allo Student Showcase Fall del 2020.

Ve lo raccontiamo!


Da tempo il Seoul Institute of the Arts offre ai suoi studenti un’ottima formazione riguardo l’Unreal Engine, il potentissimo motore grafico sviluppato da Epic Games.
Un motore così performante offre infinite possibilità di sviluppare arte multimediale, e gli studenti del Seoul Institute of the Arts imparano negli anni ad utilizzarlo al meglio. Oneness nasce proprio dalla loro esperienza con l’Unreal Engine.

All’inizio Oneness doveva essere soltanto un video in VR che rappresentasse in modo credibile l’universo, ma durante il processo di sviluppo gli studenti hanno realizzato che di lì a poco si sarebbe tenuto il festival cinematografico ospitato dal planetario del Gwacheon National Science Museum. Così hanno scelto di modificare in corsa il loro lavoro, e sfruttare al meglio le potenzialità dell’Unreal Engine per produrre un filmato di 15 minuti da proiettare su una cupola di 25 metri di diametro!

Il progetto Oneness è nato con lo scopo di condensare e mettere in scena la simbiosi tra umanità ed universo. Il team di sviluppo ha voluto dimostrare che la storia dell’universo appartiene alla memoria dell’umanità, e che la memoria dell’umanità appartiene all’universo.

Gli studenti hanno rappresentato la storia del cosmo dal Big Bang fino alla nascita delle prime civiltà, basando il loro progetto su ricerche e dati scientifici, in modo che il lavoro risultasse il più trasversale e duraturo possibile. 15 minuti per un viaggio intenso ed ispirato, scientifico ed appassionato allo stesso tempo.

La maggior parte delle scene di Oneness sono state ambientate nello spazio cosmico, il che ha reso la visualizzazione di molecole astratte, piuttosto che di oggetti reali, la chiave dell’estetica del filmato. Per questo motivo, le particelle hanno svolto un ruolo fondamentale nel progetto. 
Grazie a Niagara, il sistema di Unreal Engine predisposto alla creazione di particelle, il team di sviluppo ha ottenuto risultati straordinari. Niagara, infatti, è uno strumento altamente intuitivo, che ha consentito agli sviluppatori di creare agilmente le particelle che servivano a popolare il loro universo. 

Per le animazioni invece il team ha sfruttato le potenzialità di Blueprints, uno strumento in grado di simulare il movimento delle particelle secondo i parametri fisici attribuiti loro, evitando di dover animare ogni singola particella.
Questo sistema è tornato particolarmente utile per lo sviluppo del filmato, in quanto moltissime delle sue scene sono dense di particelle, ed animarle singolarmente sarebbe stato impensabile.
La simulazione automatica di Blueprints unita alle animazioni gestite dal team di sviluppo con Sequencer, hanno dato vita ad un girato complesso e  incredibilmente dettagliato. 

Non sono mancate le difficoltà.

Proiettare un filmato su una cupola di 25 metri di diametro significa sviluppare le immagini prevedendo quale sarà l’effetto di distorsione e dispersione dato dalla forma sferica del supporto.
Gli studenti hanno risolto il problema con un’idea geniale: creare una cupola in VR per usarla come banco di prova per le proiezioni.
Il team ha così ricreato la cupola del Gwacheon National Science Museum con Unreal Engine, rispettandone i parametri fisici e riproponendoli virtualmente.
Avere un banco di prova identico al planetario nel quale la proiezione sarebbe avvenuta durante il festival, è stato fondamentale per la buona riuscita del progetto.

Alla sua presentazione Oneness è stato un successo: oltre a un bellissimo filmato, gli studenti hanno dimostrato le potenzialità della realtà virtuale, ricreando una cupola ad hoc per svolgere più accuratamente possibile le simulazioni della proiezione finale.
Insomma: un’idea geniale portata a termine con una soluzione ancor più brillante!

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