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Realtà aumentata: cos’è e le sue applicazioni

In un articolo di Forbes Italia di pochi giorni fa viene detto che l’ultima startup che ha deciso di abbracciare la realtà aumentata per semplificare la vita del nostro quotidiano è tutta italiana. Jugo, questo il nome dell’app, ci permetterebbe di inquadrare un oggetto da imballare per capire immediatamente il metodo di spedizione più appropriato. Questo è solo un esempio di quei servizi che si stanno sempre più spostando verso l’integrazione dell’augmented reality (AR per abbreviare) rispetto al loro prodotto o servizi. Ne sono un esempio Google con la sua sempre più immersiva Maps, ma anche Amazon con il suo Try on di accessori e vestiti o Pokèmon GO che con la formula rivista dei mostriciattoli tascabili ci ha tenuti (e in certi casi continua a tenerci) compagnia durante le nostre passeggiate. Se ne parla sempre più spesso quindi, ma cosa è di preciso la realtà aumentata?

Cos’è la realtà aumentata

Il termine realtà aumentata (abbreviata in AR per il termine inglese augmented reality) è un tipo di elaborazione della realtà che porta a un suo arricchimento attraverso dati in formato digitale. Per fare sì che ciò avvenga, ci si avvale della tecnologia come nel caso di smartphone, iPad e simili per inquadrare una porzione del nostro mondo e vedere aggiunti alcuni elementi. L’aggiunta di un nuovo “livello” all’interno della normale comunicazione prende il nome di overlay e si tratta di un vero e proprio potenziamento che va a modificare uno dei nostri cinque sensi, in generale quello della vista. Può accadere anche che si verifichi una diminuzione degli stimoli in modo tale che la realtà attorno a noi sia più semplice e quindi facilmente leggibile. Anche in questo caso si parla di AR.

Realtà aumentata: come funziona

La realtà virtuale per funzionare deve poggiare su una tecnologia che in genere è facilmente raggiungibile attraverso i nostri smartphone, ma anche PC e tablet. In base al tipo di dispositivo su cui andremo a sperimentare la realtà virtuale, il funzionamento è diverso. Esistono principalmente due tipologie di realtà aumentata.

Su dispositivi mobile

Quella possibile su dispositivi mobile, forse la più comune, che utilizza il magnetometro, il Sistema di Posizionamento Globale (GPS) e una rete Internet che permetta lo scambio di dati online. Attraverso l’inquadratura di porzioni della realtà, sullo schermo vengono visualizzati elementi 3D o dati di punti di interesse.

Su computer

La macchina utilizza la webcam per analizzare alcuni elementi della realtà, solitamente dei segni in bianco e nero denominati marcatori AR, e proiettare su di loro elementi di realtà aumentata. Pionieri di questo genere furono per esempio le carte in bundle con il 3DS che permettevano al videogiocatore che le inquadrava di visualizzare elementi virtuali sul piccolo schermo del dispositivo portatile e interagirvi in modo elementare. Oggi la tecnologia, essendo migliorata, permette di visualizzare elementi virtuali senza il bisogno di appositi marker.

Una menzione speciale: i Google Glass

Discorso a parte lo meritano i Google Glass di Google che, pur avendo chiuso i battenti nel 2016, è stato per gran parte di noi un progetto in grado di far conoscere il concetto di realtà virtuale nella vita di tutti i giorni attraverso un accessorio relativamente discreto, gli occhiali da vista, e sfruttando i comandi vocali. 

Realtà aumentata e realtà virtuale

Oltre alla differenza di acronimo, dato che Realtà Aumentata (AR) è ben diversa da quella Virtuale (VR), esiste una differenza sostanziale tra queste tecnologie. La realtà aumentata si occupa di potenziare la realtà, mentre quella virtuale la sostituisce. Come è facilmente intuibile, si tratta di una tecnologia molto più sofisticata e completa della precedente e ci permette di immergerci a 360° in una realtà alternativa che possiamo, pur con qualche differenza, toccare con mano.

Il dispositivo più utilizzato per creare la realtà virtuale è il visore VR come nel caso dell’Oculus sviluppata da Meta di cui abbiamo già parlato nell’articolo dedicato al Metaverso.

La realtà aumentata per le aziende

La realtà virtuale rappresenta per le aziende una possibilità di ripensare al modo in cui vedono il proprio business o si rivolgono al cliente, ma anche ottimizzare processi produttivi e di business. Ne è un esempio l’azienda turca Essel Kagit la quale piuttosto che collaudare la sua nuova cartiera in presenza a Lucca si è servita della realtà aumentata con i medesimi risultati e un risparmio di tempo e risorse. Da non sottovalutare, infine, l’aspetto ambientale per quanto riguarda scelte di questo tipo. Secondo le stime di Federico Gulletta, amministratore delegato di Vr Media, evitare lo spostamento in aereo ha evitato la dispersione di 1 tonnellata di CO2.

Realtà aumentata: Tre esempi

Una delle realtà che più è stata influenzata dalla realtà virtuale è, ovviamente, quello della pubblicità che si basa interamente sulla comunicazione al cliente. Andiamo a vedere qualche esempio di azienda che ha fatto sua la tecnologia della realtà aumentata.

1. Pepsi MAX

Alle fermate degli autobus sparse per le strade di Londra, PepsiCo ha installato un display abilitato all’AR e una camera. Gli ignari cittadini hanno potuto così sperimentare un assaggio della realtà virtuale, da un polpo che sbuca da un marciapiede stritolando un passante alla passeggiata di una tigre nel bel mezzo della città.

2. Snapchat

L’applicazione, ben lontana dall’essere popolare come un tempo, continua a essere utilizzata e apprezzata negli Stati Uniti e in Canada. A fine Ottobre 2020, l’azienda che ha creato le Stories ha lanciato uno strumento AR che permette alle persone di colorare (virtualmente) le strade della città dal proprio smartphone. L’aspetto unico di City Painter è dato dal fatto che i cambiamenti effettuati da ogni singolo utente possono essere visualizzati in tempo reale, creando di fatto un’esperienza condivisa di realtà aumentata.

3. AR Shopping

L’ultimo esempio che portiamo non è strettamente connesso a una realtà specifica, ma parliamo di un trend che sta prendendo piede in questo 2022 e che vedrà la definitiva diffusione nel corso del 2023. Già popolare in Cina, questo tipo di shopping è un esempio di realtà aumentata a servizio del consumatore in grado di offrirgli uno sguardo in tempo reale al capo o all’accessorio che andrà ad acquistare.

Come la realtà aumentata sta cambiando la nostra vita

Quanto abbiamo appena visto non è che una minima parte delle applicazioni della AR. Per lo spirito di SUPERBELLO abbiamo preferito soffermarci sugli aspetti giocosi o di marketing di questa tecnologia, ma è bene ricordare che essa può (e soprattutto deve) essere utilizzata per fini educativi, quali per esempio durante la visita nei musei, come pratica per i futuri chirurghi o come strumento di supporto durante le operazioni, mostrando l’area in cui si andrà a intervenire.

Le possibilità aperte sono però ancora molte e con l’avvento del Metaverso ormai alle porte, possiamo solo immaginare quali saranno i nuovi orizzonti che riusciremo a raggiungere.

 

 

 

 

 

 

 

 

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